01/09/08

Il camminare come filosofia

[...]
L'incedere ha sempre espresso, e sintetizzato allegoricamente, la fatica di vivere: l'appartenenza ad una specie che non può -in quanto tale- ribellarsi a ciò che le è toccato in sorte. Sempre riprendere il cammino. Per questo il camminare assunse, all'apparire della coscienza di esistere, un valore ontologico. Fu e resta la più emblematica narrazione mitica, costitutiva, della dimensione dell'essere come divenire, del percepirsi vivi, ancora attivi, disponibili a cambiare direzione basandosi soltanto sul proprio corpo. [...] In tutte le tradizioni il camminare fu dunque simbolo di un destino ineluttabile. Lungo la via si cade, ci si rialza, si torna indietro, si fanno incontri miracolosi, si è aiutati da samaritani o ingannati da demoni. [...] Tornare a passeggiare nelle città ostili o nella natura per osservare, annotare, riflettere (e nn correre a vendere o comprare) o il vagare a zonzo (peregrinando in luoghi deserti) sono modi che ci riaprono a sensazioni ed emozioni dimenticate; al più puro contatto fisico senza alcuna mediazione meccanica. Ci educhiamo a desiderare l'imprevisto, ad accettarlo, ad andargli incontro: qualunque cosa ci si pari dinanzi. Decidere di camminare affidandosi all'istinto, all'estro, a quanto può turbarci, ai dubbi dei quadrivi, è esperire con pienezza e intensità maggiori l'istante che viene.

Duccio Demetrio
La Repubblica

3 Comments:

At 2 settembre 2008 alle ore 00:43, Anonymous Anonimo said...

Ciao.
Sono giorgio. Come stai? Io ed Alessia non abbiamo aperto il nostro blog.
Siamo troppo i peggiori.

Hai passato delle buone vacanze?
Noi siamo stati benissimo in grecia, peccato che all'aereoporto abbiamo dovuto aspettare 12 ore.
Un po' di sfortuna non poteva mancare.

Leggendo quello che hai riportato, potrei azzardare che in fondo camminare=amare. Bisognerebbe essere sempre pronti a dare,cercare e ricercare amore.

Ma questa sera, dopo il mio primo giorno di lavoro, potrei anche dire delle castronerie. Quindi non mi dilungo.

E tu? cosa ci racconti? Cammini?
Buona notte

 
At 3 settembre 2008 alle ore 01:11, Blogger Gift said...

Io non direi camminare=amare. Lo vedo più come una ricerca, un incontro, un vagare, un seguire il cuore senza sapere cosa ti aspetta. Forse in qualche modo anche amare, amare la vita in tutti i suoi aspetti...

Io sto bene, sono stata in Spagna e ho trascorso davvero dei giorni indimenticabili. Purtroppo ora c'è tanto da fare al lavoro e un po' di nervosismo che mi pesa, ma tant'è!

Aprite il blog, dai!! non ci vuole tanto!

 
At 10 settembre 2008 alle ore 17:32, Anonymous Anonimo said...

Quando torni a scrivere?
Saluto rapido dal Giorgio!

 

Posta un commento

<< Home