20/12/07

Davanti al dolore degli altri

La madre della mia capa se ne sta andando, si sta spegnendo. Diciamolo come dev'essere: sta morendo.
Oggi ho visto nei suoi occhi dolore misto a consapevolezza che la persona che ti ha nutrito, cresciuto, sfamato, sgridato, voluto bene, presto non ci sarà più. Presto la sua mano non potrà tenere la tua, non ci sarà la sua voce a rimproverarti o a tirarti su.
Ho visto nei suoi occhi le lacrime di sofferenza, ho visto il cordone ombelicale ancora lì, attaccato da una parte all'altra. Ho visto la lama che la trapassa da una parte all'altra quando vede sua madre che fa fatica, che vomita, che se la fa addosso, che non ce la fa più, che straparla.
Lei ha detto "è così brutto a volte voler bene alle persone". Perchè quelle volte devi combattere con te stessa, devi cercare quello che davvero resta in fondo, dopo aver levato tutto in superficie.
E cosa si dice in questi casi? Cosa si deve fare? Perchè mi devo sentire in imbarazzo davanti al suo dolore così aperto, sincero, vero?
Spesso mi capita in effetti di sentirmi in difficoltà di fronte alla manifestazione disarmante dei sentimenti forti, che siano amore odio o dolore. Non saprei spiegarmi il perchè.