Sogni e bisogni
Ok, parlo ancora di lavoro....ma mi trovo in una situazione in cui questo resta la mia principale fonte di preoccupazioni.
Trovo davvero abominevole e indegno per un paese civile -come si autodefinisce il nostro!- che i giovani si debbano sentir dire "se vuoi fare questo lavoro vai all'estero". Ma non perchè non c'è alcuna possibilità, ma per il semplice fatto che non esiste meritocrazia e che la gente che lavora occupa quel posto perchè moglie di un produttore. E queste persone, oltre a non mollarlo quel posto, ti faranno pure la guerra!
Mi è stata detta questa frase da una persona che lavora nel cinema e in tv da più di 20 anni. Quindi conosce la situazione attuale. Ma perchè? Non è giusto!Assurdo! Ancora ricominciare da capo? Io sono stufa! Sono stufa delle parole gettate al vento, sia di sinistra che di destra. Questo è un problema di paese, e di mentalità di merda radicata fino al midollo.
Perchè io non posso pensare di lavorare nel cinema? Perchè non posso permettermi di coltivare i miei sogni e realizzarmi? Perchè per me poter fare questo lavoro significa realizzarmi anche come persona...
Questo è un paese dove non esisteranno più i sogni...anzi, questi si trasformeranno man mano in soli bisogni. E un paese incapace di sognare, che paese è? Inutile continuare a dire che i giovani sono il futuro, perchè il futuro, per ora non esiste.
Don Ciotti -grande uomo- ha detto "basta dire che i giovani sono il nostro futuro, perchè è un motivo per procrastinare le cose. Meglio dire che i giovani sono il nostro presente!".
Forse nel nostro paese i giovani sono i 50enni....
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