Non si può tornare indietro
Può accadere di entrare in ufficio, accendere il computer, iniziare a scrivere una mail che viene dal cuore....e può accadere che dopo due righe (già bellissime;-)), arrivi la capa con il marito, che ti vomita parole che alle 9 del mattino sono difficilmente comprensibili.
Può accadere, quindi, di lasciare lì il computer (peraltro rubato alla tua collega perchè il tuo questa settimana è in assistenza), e dover andare in giro per Milano per 2 ore....
Può accadere di non avere perciò l'occasione di concludere quel messaggio.
Per tutto il giorno....
Pensavo che aspettare fosse il nostro sport. Invece, stavolta, non hai aspettato.
Ma io scrivo comunque, anche se quell'attacco così bello, non mi verrà mai uguale. E' rimasto lì, in questa mattina un po' uggiosa e fredda di Milano.
Stamattina Milano sembra intorpidita. C'è una nebbiolina strana, presagio del freddo e dell'inverno che stanno per arrivare. E' strano passare dal groviglio di arti umani incastrati nella metropolitana, alla stradina deserta appena girato l'angolo. Quasi un sollievo, dopo il soffocamento sotterraneo.
Entro in ufficio, deserto. Non sembra di essere a Milano: regna il silenzio. Cosa rara....
Accendo il pc della mia collega: ho più di un'ora per poterlo usare, finchè non arriva.
Primo pensiero: questo messaggio. Sì, perchè dopo ieri sera, non posso non scriverti nulla.
E' strano. Davvero.
Mi rileggo tutti i messaggi, in fondo sinceri, belli. E chissenefrega del resto.
Certo, all'inizio ero un po' alterata. Non lo nascondo, ma mi sembra anche comprensibile.
Mi sei stato vicino. E lo sento.
Mi sei vicino.
Ok, potevi scegliere altre strade. Ma va bene così.
Tanto lo so. In effetti, avevo dei dubbi. Ma non sono cretina...
So che mi mancherai...Ora ancora di più.
Ma sai dove trovarmi. Io aspetto.
Può accadere, quindi, di lasciare lì il computer (peraltro rubato alla tua collega perchè il tuo questa settimana è in assistenza), e dover andare in giro per Milano per 2 ore....
Può accadere di non avere perciò l'occasione di concludere quel messaggio.
Per tutto il giorno....
Pensavo che aspettare fosse il nostro sport. Invece, stavolta, non hai aspettato.
Ma io scrivo comunque, anche se quell'attacco così bello, non mi verrà mai uguale. E' rimasto lì, in questa mattina un po' uggiosa e fredda di Milano.
Stamattina Milano sembra intorpidita. C'è una nebbiolina strana, presagio del freddo e dell'inverno che stanno per arrivare. E' strano passare dal groviglio di arti umani incastrati nella metropolitana, alla stradina deserta appena girato l'angolo. Quasi un sollievo, dopo il soffocamento sotterraneo.
Entro in ufficio, deserto. Non sembra di essere a Milano: regna il silenzio. Cosa rara....
Accendo il pc della mia collega: ho più di un'ora per poterlo usare, finchè non arriva.
Primo pensiero: questo messaggio. Sì, perchè dopo ieri sera, non posso non scriverti nulla.
E' strano. Davvero.
Mi rileggo tutti i messaggi, in fondo sinceri, belli. E chissenefrega del resto.
Certo, all'inizio ero un po' alterata. Non lo nascondo, ma mi sembra anche comprensibile.
Mi sei stato vicino. E lo sento.
Mi sei vicino.
Ok, potevi scegliere altre strade. Ma va bene così.
Tanto lo so. In effetti, avevo dei dubbi. Ma non sono cretina...
So che mi mancherai...Ora ancora di più.
Ma sai dove trovarmi. Io aspetto.
6 Comments:
Io ti ho sempre aspettato. Sempre.
Ti ricordi?
In metropolitana a Milano o in stazione centrale.
A Natale, dopo la messa.
Sotto casa.
Fuori dalla fiera.
In stazione a lecco.
Nella bolgia di lecco per i mondiali vinti.
Aspettando lo scatto di una foto artistica.
Dentro la sala di montaggio.
Quando stavi male, e non avevi neppure la forza di camminnare.
Nei tuoi viaggi.
Nelle tue scoperte.
Ti ho aspettato, cercando di farmi trovare sempre pronto, sempre attento verso di te.
Ti ho aspettato nelle tue altre esperienze.
Ti ho aspettato ieri, e anche oggi. Non ci posso fare nulla.
E so cosa vuol dire aspettare.
E sinceramente non voglio che tu aspetti.
Perchè so il male che può fare.
Ti abbraccio. E ti tengo ancora, come ieri e come domani, la tua mano, perchè quella non te la lascierò mai.
Angelo;-)
E' vero, mi hai sempre aspettata, caro MIRKO.
Perchè di questo si tratta.
Perchè, in certe cose, io non ero ancora arrivata a prendere il tuo passo.
Ma non sono cose che si possono programmare o decidere.
E sai bene che non posso ora decidere di non aspettare. Perchè ormai è così.
Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, perchè io sono serena, qualsiasi cosa succederà.
E vorrei non farti aspettare in stazione, ma farti prendere il treno insieme a me.
Non farti aspettare lo scatto di una foto, ma decidere insieme come fare quella foto.
Non posso cadere, perchè so che mi tieni la mano, sempre. Ma stavolta sei tu che sali da primo, e io ti faccio sicura.
Stavolta sono pronta a tenerti.
E lo faccio con un sorriso.
Perchè in fondo...siamo due babbi (io però ultimamente di più a quanto pare eh??).
Sempre.
Che brutto però non poterti più leggere....
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lo capisci? Dimmi che capisci??!
Da un lato si. Dall'altro forse un po' meno. Ma rispetto te e le tue decisioni.
A volte faccio fatica.
A volte le domande si affollano e non trovano risposte.
A volte non capisco che ci sia di complicato. A volte non capisco e basta.
Ma la vita è come una scatola di cioccolatini...no??!
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